Antonio Valenti, questo il suo vero nome, aveva contratto il Covid nella sua forma più pericolosa e il virus in una settimana lo ha ucciso.
Nonostante le maggiori attenzioni, le vaccinazioni, le terapie, il Coronavirus continua a mietere vittime. Napoli piange Mr. Anthony, diventato celebre per aver partecipato a Italia’ Got Talent nel 2010, edizione condotta da Geppi Cucciari. Il suo talento? Essere in grado di eseguire a mentre i calcoli più difficili e disparati in pochissimi secondi, peculiarità che gli aveva permesso di accedere alla semifinale e gli era valsa il soprannome di “calcolatrice umana”.
Non solo: Antonio Valenti, questo il suo vero nome, aveva anche una memoria prodigiosa che gli permetteva di ricordare la capitale di ogni Stato, anche il più piccolo. Insomma un personaggio amatissimo che il Coronavirus ha portato via troppo presto. Ad annunciare la sua scomparsa, la sua pagina fan su Facebook. “Il nostro caro Mister Anthony ci ha lasciati causa Covid. Che la terra ti sia lieve. Riposa in pace.”
Antonio Vitale era conosciutissimo e amato in tutta Napoli ma era la zona di Piazza Dante, nel centro storico del capoluogo partenopeo, quella che maggiormente frequentava e dove tutti lo conoscevano e lo stimavano.
Molti hanno voluto ricordarlo e rendergli omaggio sulla sua pagina fan su Facebook, dove hanno lasciato toccanti e commoventi messaggi di cordoglio.
“Ci sono clienti storici che hanno reso il Leon d’Oro una famiglia ed oggi uno di questi ci ha lasciati”, è stato il messaggio dei proprietari del ristorante, “Un gigante buono un po’ simbolo del ristorante che tra conteggi veloci, un fischio e un sorriso per tutti è diventato per i clienti più affezionati Mister Anthony la ‘calcolatrice umana”, scrive un altro. E ancora: “Piazza Dante è stata la sua casa e ha lasciato un gran vuoto nel suo tavolo preferito e nel cuore di tutti noi”.
“Ti ricorderemo per sempre con questo tuo viso sempre sorridente, mai arrabbiato e sempre pronto ad accogliere nuove sfide per strappare un sorriso e un po’ di felicità agli altri e renderla tua. Il Leon d’Oro è stata e sarà per sempre casa tua. Comunque ti aspetteremo tutti i giorni perché, anche se tu non credevi in questo, la tua anima resterà qui con noi. Ti vogliamo bene”