Massimo Cannoletta, campione de L’eredità, ha fatto sapere di non aver ancora ricevuto un euro del montepremi vinto in trasmissione.
E’ stato uno dei campioni più straordinari de L’eredità, acclamato nel web e dai telespettatori del quiz show di Rai 1 condotto da Flavio Insinna, ma Massimo Cannoletta, oggi presente nei programmi di Serena Bortone e anche in quello condotto da Paola Perego e Simona Ventura, fa sapere un’amara verità.
Nato a Lecce, Cannoletta è stato per ben 33 volte il campione de “L’eredità”, partecipando in totale a 51 puntate. La partecipazione al gioco gli ha permesso di portare a casa una cifra considerevole, ossia circa 200mila euro, ma a quanto pare, la realtà è che a casa concretamente, non ha ancora portato niente.
Lui stesso recentemente ha fatto sapere di non aver ancora visto un centesimo: “Non ho ancora ricevuto la somma, la procedura per la consegna del montepremi è iniziata, ma non è ancora ultimata. Non ho comprato nulla e non ho cambiato le mie abitudini”, ha fatto sapere durante un’intervista rilasciata a Fanpage
Poi ha fatto sapere di quando ha deciso di lasciare il programma, sbagliando di proposito una domanda dopo due mesi vissuti all’insegna di vittorie continue: “Non mi andava di approfittare della loro gentilezza, di tutto quello che il programma mi stava dando, ostinandomi a restare lì. Non volevo accanirmi”. Ha specificato aggiungendo che alla fine per lui è stata un’esperienza straordinaria: “È stato molto più incisivo il fatto che dopo l’Eredità si siano spalancate diverse porte, dalla tv ai giornali per i quali ho la possibilità di scrivere. A Oggi è un altro Giorno è stato tutto casuale, mentre uscivo dallo studio dopo un’intervista Serena Bortone si è avvicinata e mi ha proposto questa cosa, chiedendomi di fare divulgazione nel suo programma. È il mio lavoro e non ho mai pensato a dire di no”.
Il super campione dell’ultima stagione de L’eredità parla inglese, francese, spagnolo e tedesco. Oggi ha un agente e scrive per riviste autorevoli come Focus, Focus Storia e Gente.
Infine ha concluso: “Per me la divulgazione è la possibilità di incuriosirmi e suscitare curiosità in un pubblico, si tratti di 10, 100 o 1000 persone. In televisione possono diventare due milioni, ma il fine resta quello di risvegliare curiosità, mettere la pulce nell’orecchio. Non si deve dire tutto, quando parlo di qualcosa mi immagino che le mie siano introduzioni e sta a chi ascolta continuare a divertirsi su quel tema come meglio crede”.