Esistono dei sintomi riguardanti la lingua che sono in grado di rivelarci se siamo o meno carenti di vitamina D. Impariamo a riconoscerli per poi correre subito ai ripari!
La carenza di vitamina D, condizione particolarmente diffusa, è spessissimo associata a della carenze del sistema immunitario che favorisce le infezioni delle vie respiratorie
La vitamina è -in realtà- un insieme di cinque distinti pro-ormoni. Lo studio “The role of Vitamin D in the prevention of Coronavirus Disease 2019 infection and mortality” pubblicato da scienziati del The Queen Elizabeth Hospital Foundation Trust e dell’Università dell’East Anglia -ad esempio- ha determinato che nei Paesi in cui la carenza di vitamina D era più diffusa – tra cui l’Italia – la mortalità per COVID-19 era più elevata.
Al di là del legame piuttosto evidente con la pandemia, avere livelli adeguati di vitamina D è comunque importante per la salute in linea generale.
Ma come possiamo se il nostro è adeguato?
Beh, tramite esami del sangue è possibile conoscerlo, ma esistono anche sintomi più nascosti che possono suggerirci tale condizione. Fra essi vi è anche la glossodinia, nota anche con i nomi di sindrome della bocca urente, sindrome della bocca bruciante e affini…
Tale sindrome si caratterizza per una sensazione di bruciore, formicolio o intorpidimento e può interessare la bocca per intero o solo la lingua.
Può essere continua oppure semplicemente intermittente, come spiegato dai Manuali MSD per operatori sanitari. Oltre alle carenze di vitamine e minerali, la condizione è stata associata al diabete, alla candidosi, ad alcune allergie e anche all’uso di farmaci, come quelli per combattere l’ipertensione (gli ACE inibitori o inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina).
Quando si manifesta, spiegano gli scienziati della Mayo Clinic, è dunque doveroso fare tutte le analisi del caso per verificare se non si soffra di carenze, comprese quella della vitamina D.
Come specificato dai Manuali MSD, la carenza di tale vitamina può causare dolori muscolari, debolezza e dolori ossei a qualsiasi età.
L’istituto Humanitas specifica che la carenza di vitamina D incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura e alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea esternamente è integra ma all’interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente.
Ne possono risentire anche i denti che diventano più soggetti a carie e insufficienze legate alla loro resistenza. Negli adulti, quando c’è tale carenza, le ossa, soprattutto quelle della colonna, del bacino e delle gambe, diventano fragili“, spiegano i Manuali MSD.
“Le aree interessate possono essere dolenti al tatto e si possono verificare fratture. Negli anziani, le fratture ossee, in particolare la frattura dell’anca, possono verificarsi semplicemente con un leggero sobbalzo o una caduta insignificante”.