Dopo aver abbandonato Ballando con le Stelle, la ballerina ha affrontato diverse sfide televisive. Ecco cosa fa adesso.
Nella vita può succedere di tutto. Quello che è importante è aver pronto un piano B e cogliere al volo le opportunità anche quando non ci sono mai sembrate tali. Come ha fatto Samanta Togni, raccontandolo in un recente post su Instagram.
Come ricorderete, Samanta Togni è stata per anni una delle colonne portanti di Ballando con le Stelle ma qualche tempo fa ha deciso di essere pronta per nuovi progetti, abbandonando Milly Carlucci e il suo show. Ha affiancato Giancarlo Magalli a I Fatti Vostri poi è stato il turno di Domani è Domenica.
Nei mesi scorsi, il nome della ballerina è stato affiancato a due programmi, Cook 50 ed Estate Leggerissima: il primo è stato affidato ad Alessandro Greco e dovrebbe partire a breve, il secondo non è mai partito anzi è stato soppresso e per Samanta è stata una dura batosta. Ha perciò deciso di partire alla volta di Dubai insieme al marito, il chirurgo Mario Russo, che già lavorava negli Emirati.
“Sono arrivata qui con una delusione nel cuore per la cancellazione del mio programma (uno dei tanti depennati dall’oggi al domani). Poi ho cominciato a guardare tutto questo come una grande opportunità che la vita mi stava regalando. E così è stato!”, così scrive Samanta che non nasconde di aver avuto pregiudizi prima di partire.
“Non sono mai stata un’amante di Dubai. Sono arrivata qui col pregiudizio, con quell’atteggiamento di chi sa di essere nato nel Paese più bello del mondo… pieno di storia e di bellezze naturali” ma comunque intimidita e “ingoiata dai grandi palazzi, da tutta questa maestosità“. Pregiudizi che sono venuti meno un po’ alla volta, inserendosi in un contesto italiano che l’ha fatta sentire accolta, a casa.
“Ho trovato una comunità italiana che mi ha accolto con grande affetto e la danza che ancora una volta mi ha aiutato a trovare un posticino in questa grande realtà. Dubai mi ha dato la forza di sognare di nuovo. E tutto quello che vedevo grande e lontano da me ora capisco che era una forma bigotta di non accettazione delle differenze, dei cambiamenti”.