Chi non ha mai sognato di arricchirsi velocemente e senza sforzo? Tutti: ecco perché i biglietti della lotteria e i Gratta e Vinci sono così diffusi!
La loro diffusione è tale che nel 2019 gli Italiani hanno speso 110 miliardi di euro in giochi d’azzardo, il che significa una media di 1800 euro a persona: praticamente come se si acquistasse un Gratta e Vinci al giorno. Può sembrare una spesa innocua, quella di un tagliando, ma moltiplicata per tutti i giorni dell’anno… diventa una cifra piuttosto importante!
Ma è conveniente “scommettere” su questa fortuna? In altre parole… conviene investire tanto denaro nella speranza di pescare il biglietto vincente? Secondo i dati forniti dal sito ufficiale del Governo per quanto riguarda i Gratta e Vinci, ogni lotto è composto da 108 milioni di tagliandi nei quali si possono trovare premi da 1 euro a 500mila euro. Se prendiamo in esame una vincita di 5 euro, scopriamo che in ogni lotto ci sono 13.140.000 con questo importo.
Significa che 1 biglietto su 8 fa vincere 5 euro mentre la percentuale di vincita è del 12,5%: cioè per vincere 5 euro dobbiamo spenderne 40! Facciamo invece l’esempio della vincita massima, 500mila euro: in ogni lotto ce ne sono soltanto 18, con una probabilità di vincita dello 0,000 000 17%. Probabilità bassissime, in effetti, ma si sa: sognare non costa nulla!
Se il sogno rimane sul piano della fantasia, qualcuno di più pratico ha “cercato” un metodo per indirizzare, in qualche modo, la fortuna e si sono diffuse teorie su eventuali metodi a prova di bomba che permetterebbero di capire se si stia acquistando il biglietto vincente o meno… Certo è difficile credere che chi fosse in possesso di tali preziose informazioni le condividerebbe gratuitamente con tutti, eppure anche in questo caso sognare non costa nulla.
Quali sono questi metodi? Uno dei più diffusi è non acquistare il primo o l’ultimo biglietto di un lotto, come se lo stampatore avesse “deciso” dove posizionare e soprattutto dove non posizionare i tagliandi vincenti. Prove della veridicità di questa supposizione? Zero.
Un’altra teoria invita a considerare che, se la persona in fila davanti a noi ha pescato il Gratta e Vinci fortunato, quello che segue sarà sicuramente quello non vincente. In realtà ogni biglietto ha la stessa probabilità di essere fortunato.
Anche il mito che vuole più fortunati i Gratta e Vinci di edizioni nuove va sfatato: si tratta di un semplice calcolo delle probabilità basato sul fatto che ogni nuova edizione comporta più tagliandi emessi sul mercato, quindi maggiori probabilità di vincita.
Un altro metodo consisterebbe nel riscontrare piccole imperfezioni nella stampa del biglietto, lasciati a bella posta perché qualcuno più occhio di lince degli alti si accaparri il tagliando vincente. Troppo difficile credere a semplici difetti di stampa?