Maurizio Costanzo si è dimesso dal ruolo di responsabile della comunicazione della Roma e la notizia è diventata virale.
Non solo celebre conduttore e giornalista, Maurizio Costanzo è anche un sfegatata tifoso giallorosso e dallo scorso luglio era anche diventato responsabile della comunicazione della squadra di José Mourinho. Era, perché adesso non lo è più.
Le dimissioni sono arrivate nelle ultime ore, non senza polemiche. Il conduttore infatti si è lamentato per come ha vissuto quest’esperienza, che alla fine è durata poco: “Lascio perché non mi è stata data la possibilità di svolgere l’incarico che mi era stato affidato” – ha fatto sapere al Corriere dello Sport.
Maurizio Costanzo ha subito chiarito che le dimissioni dal ruolo di responsabile della comunicazione della Roma non sono state dettate dal malcontento che presumibilmente proverebbe nei confronti del manager portoghese “Sono assolutamente pro Mourinho, ma non riuscivo più a fare le cose che volevo fare. Non venivo più informato, soprattutto dopo alcuni cambi”. Sono state le parole del marito di Maria De Filippi che chiude la collaborazione con la Roma, ma non certo quel legame forte che ha come tifoso: “Resterò per sempre giallorosso”, è stata la promessa del popolare conduttore.
Secondo Mario Sconcerti giornalista sportivo del Corriere della Sera “mettono fine a un errore quasi filosofico.”
L’ex direttore generale della Cecchi Gori Group ha inoltre sottolineato: “Vivere di comunicazione, inventare idee di comunicazione, non significa per niente saper fare comunicazione. Sono due cose opposte. Inventare idee è un mestiere da artisti, offrire comunicazione quotidiana a chi deve poi usarla, è un lavoro di grande umiltà e fatica, e di pochissima soddisfazione. Sei sempre quello che prepara l’arco, ma non tiri mai una freccia.”
Le parole di Sconcerti dirette a Maurizio Costanze sono state schiette, dure e senza indugi:
“Che ci fosse un equivoco si era intuito fin da quando, come buon debutto, Costanzo si mise a scrivere per Il Corriere dello Sport. Chi fa davvero comunicazione è meglio se non ha il gusto di apparire. Se rappresenti un’azienda le tue opinioni vengono scambiate per quelle dell’azienda, questo crea costanti confusioni. È comprensibile che con il tempo i canali d’informazione interna gli venissero chiusi. Eppure un po’ di anni fa, nel suo studio al Teatro Parioli, Costanzo mi disse con convinzione che tutti noi abbiamo una sola parte in commedia, e quella sola in salse varie dovremo ripetere nella vita. Perché allora cercare di cambiare sponda al talento adesso?”