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Gossip

Lucio Dalla, eredità e patrimonio: cosa ha lasciato l’artista scomparso

Published by
Angela Marrelli

Dieci anni fa moriva Lucio Dalla, un grande artista, un poeta, un anticonformista dal cuore immenso. E immenso è anche il suo patrimonio, diventato subito il centro di diatribe di veri o presunti eredi che si sono fatti avanti, appena dopo la sua dipartita.

Lucio Dalla è nato in una famiglia molto umile, ma il suo genio artistico lo ha portato al successo e alla ricchezza. Le sue origini lui però non le aveva dimenticate, sapeva cosa significasse non avere tanto. Celebri gli aneddoti che raccontano di quando invitava nei teatri, ai suoi concerti, barboni e prostitute, riservando loro le prime file. O quando organizzava il pranzo per i più poveri, durante le festività, in uno dei suoi ristoranti preferiti, Napoleone.

Il cantate, nato il 4 marzo del 1942 e morto in Svizzera il primo marzo del 2012 a causa di un infarto, ha lasciato una fortuna. Una fortuna che fa gola a molti. Ecco qual è

Il patrimonio di Lucio Dalla

Massimo Gambini, curatore patrimoniale di Lucio Dalla ha redatto l’inventario dei beni mobili e immobili. Ebbene, Dalla ha lasciato un appartamento di 200 metri quadri, suddiviso in tre piani di via D’Azeglio 15 a Bologna che secondo le stime ufficiali dovrebbero valere attorno agli 11 milioni di euro. Poi c’è la casa a Milo, alle pendici dell’Etna, del valore di 600mila euro, un appartamento alle isole Tremiti di 840mila euro e un altro a Pesaro all’incirca dello stesso valore.

Si aggiungono i diritti Siae, che come si legge su Il Fatto Quotidiano dovrebbero andare dai 500 mila agli 800mila euro. Il patrimonio dei quadri, sculture e memorabilia presenti nella casa bolognese aggiungono valore al patrimonio di Lucio Dalla che, tra un Mimmo Paladino, degli Ontani e anche un Aspertini, si aggira sui 3 milioni di euro. Per non parlare delle barche, altra grande passione del musicista scomparso: la Brilla e Billi. Chiamata come i suoi cani la barca è di 22 metri, uscita nel 2003 dal Cantiere Nautico Azzurro di Marotta. Qui Lucio Dalla si rifugiava per incidere le sue bellissime canzoni, ispirate dal mare.

Molti hanno rivendicato il diritto di appropriarsi del patrimonio di Lucio Dalla: i parenti naturali fino alla sesta generazione, il compagno Marco Alemanno che rivendica un testamento mai trovato, addirittura un padre biologico dalla Puglia.