Il conduttore de I Soliti Ignoti e di Affari tuoi- Formato Famiglia, nonché dell’ultima edizione ormai conclusasi da poco più di un mese fa del Festival di Sanremo, ha rivelato di recente di un problema di salute che lo affligge da molto tempo e che ha posto le sue radici nella sua infanzia.
Che cosa è accaduto ad Ama di tanto grave quando era poco più che un bambino da indurlo ancora oggi che è un uomo maturo, un padre amorevole e un padre devoto, a stare ancora così male? La confessione dell’amatissimo conduttore di Rai Uno.
Conduttore assolutamente impeccabile davanti alle telecamere, Amadeus nasconde- in realtà- un lato oscuro: fortunatamente nulla di serio, ma il presentatore ha lui stesso ammesso di soffrire d’ipocondria.
L’Ama Nazionale è – infatti- spesso preoccupato della propria salute e talora lo è senza alcuna ragione.
L’uomo ha rivelato il motivo di questo comportamento, che avrebbe un’origine in un trauma infantile: “Tutto parte da lontano”. – racconta Ama al settimanale Oggi – “A sette anni venni ricoverato per due mesi in ospedale per una nefrite: fu un momento molto difficile che probabilmente non ho mai superato. Certi traumi ti restano addosso. E oggi le malattie mi terrorizzano”.
Ma in che modo Amadeus palesa la sua ipocondria? Ce lo spiega lui stesso: “Seguo un’alimentazione controllata. Fra mangiare e bere come non ci fosse un domani ed esser costretto ad assumere farmaci per tutta la vita per il colesterolo, preferisco un’alimentazione sana e facendo a meno delle medicine“.
Ecco dunque spiegato come riesce ad essere sempre agile e scattante, oltre che magro e in forma. Del resto con i ritmi lavorativi che ha, se non fosse così, non riuscirebbe- di certo- a sostenerli!
La moglie Giovanna Civitillo poi ha deciso di intervenire nell’intervista per allungare l’elenco delle privazioni del marito: “(Fa a meno) del sale. E della carne rossa, da più di 15 anni. Immagini che cosa significa portare in tavola pasta insipida a un ragazzino che gioca a calcio… Povero José (il figlio 12enne della coppia, ndr). Per fortuna ogni tanto io e mio figlio, quando il padre non c’è, ci concediamo delle ‘serate schifezze‘. Patatine, salse, chi più ne ha più ne metta. A lui basta un brufolo per pensare male e farne un possibile motivo di ansia. Come si convive in casa? Prendendolo in giro dal mattino alla sera. Scherzandoci sopra. Altrimenti usciremmo pazzi“.