In questi giorni moltissimi supermercati hanno comunicato che alcuni prodotti non si possono acquistare in grande quantità e- in certi casi- non più di due per tipologia a scontrino. Ciò ha creato un certo mal scontento nei cuori dei consumatori che hanno iniziato a chiedersi per quale motivo accadesse ciò anche perché si tratta di beni di largo consumo, oltre che persino quotidiano.
E questo è- certamente- il caso dell’olio di semi di girasole che nelle prossime settimane potrebbe addirittura non essere più presenti sugli scaffali. L’intervento del Ministero per tentare di salvare le aziende, altrimenti in seria e grave difficoltà.
L’olio di semi di girasole acquistabile solo due bottiglie per volta e non di più
L’olio di semi di girasole non è mai stato un prodotto che è costato molto e pertanto le famiglie italiane, dati alla mano, ne hanno sempre fatto largo uso. Ergo era normale per moltissime persone acquistarne svariate bottiglie ogni volta che andavano a fare la spesa.
Ma da qualche settimana a questa parte non è più possibile farlo poiché, come molti supermercati hanno già segnalato, è fattibile l’acquisto di massimo due per scontrino.
E ciò, annunciato da alcuni semplici cartelli stampati al pc, ha iniziato a procurare un certo senso di malcontento presso i consumatori che hanno iniziato a chiedere spiegazioni in merito.
L’Ucraina detiene il 60% della produzione
Se ciò accade è per via della guerra in Ucraina che tanto rattrista le nostre vite. Difatti suddetto Paese detiene bene il 60% della produzione e il 75% dell’export dell’olio di girasole.
Quest’ultimo è- tra l’altro- molto ma molto importante anche per le aziende alimentari e rappresenta la base per svariati alimenti e condimenti come il tonno, i biscotti, alcuni tipi di pasta ripiena e la maionese.
Si capisce quindi che pure questi prodotti a loro volta, oltre a subire un rincaro, potrebbero diventare difficili da reperire, qualora non ne fossero disponibili grandi scorte.
A tal proposito Carlo Tampieri, presidente del gruppo Oli da semi dell’Associazione italiana dell’industria olearia, ad inizio marzo spiegava: “Questo conflitto sta facendo molto male al nostro settore, oltre che ai consumatori, perché rende difficile l’approvvigionamento di materia prima e, di conseguenza, l’attività delle singole imprese“.
L’intervento del Ministero
A seguito della carenza dell’olio di semi di girasole è anche intervenuto il Ministero dello Sviluppo economico e lo ha fatto con la pubblicazione di una circolare. In essa si legge: “È necessario individuare soluzioni per risolvere il problema delle etichette, che andrebbero aggiornate riportando gli ingredienti che sostituiscono l’olio di semi di girasole, in conformità al regolamento UE 1169/2011“.
Per tentare poi di risolvere il problema delle etichette già esistenti, davvero ragguardevole e pertanto da non prendere affatto sottogamba, il Ministero spiega che è consentito utilizzare le etichette e gli imballaggi già in possesso, ma per farlo sarà necessario sostituire l’olio di girasole con altri oli vegetali presenti nella lista dei prodotti. Inoltre sarà doveroso pure segnalare l’eventuale presenza di allergeni.