Un attore e un regista tra i più popolari e amati del nostro cinema, dal grande successo. Un incidente ha fermato la sua carriera. E ora?
“Stregati”, “Tutta colpa del paradiso”, “Io Chiara e lo Scuro”, “Caruso Paskoski di padre polacco”, “Willy Signori e vengo da lontano”: titoli che fanno part della storia del cinema italiano e che portano la firma, e la faccia, di Francesco Nuti.
Nato il 17 maggio 1955, Nuti si appassiona al teatro fin da giovanissimo: mentre ancora è studente porta in scena monologhi scritti da lui e in seguito alterna le esibizioni teatrali al lavoro da operaio tessile in una fabbrica di Prato, dove si è trasferito con i genitori e il fratello dalla natìa Firenze.
Alla fine degli anni ’70 fonda con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci il trio cabarettistico dei Giancattivi, che ottiene grandissimo successo grazie al programma televisivo Non Stop. Nel 1981 girano insieme il film Ad Ovest di Paperino ma nel 1982 Nuti abbandona il gruppo per tentare una carriera solista. Diretto da Maurizio Ponzi è protagonista di Madonna che silenzio c’è stasera, Io, Chiara e lo Scuro e Son Contento.
Il grande successo lo convince a passare dietro la macchina da presa, oltre che davanti: il primo film da regista, Casablanca Casablanca, gli fa guadagnare il premio come miglior esordiente al Festival di San Sebastian e apre una lunga serie di successi dalla metà degli anni ’80 alla metà dei ’90: i più noti, “Stregati”, “Tutta colpa del paradiso”, “Caruso Paskoski di padre polacco”, “Willy Signori e vengo da lontano”.
La scia fortunata si interrompe con OcchioPinocchio nel 1994: i costi del film lievitano da 12 a 40 miliardi di lire ma il film è un flop di critica e pubblico che incassa al botteghino solo 4 miliardi. Da quel momento il successo diminuisce, anche il film Il Signor Quindicipalle con Sabrina Ferilli non ottiene il successo sperato. Francesco Nuti in difficoltà cade vittima della depressione e dell’alcolismo fino a tentare il suicidio.
Al suo fianco c’è Annamaria Malipiero, giovane attrice cui si è legato nel 1992 quando lei aveva solo 22 anni e lui 37. I due hanno una bambina, Ginevra, nel 1999 e nel 2000 la loro relazione finisce anche se Annamaria non lo abbandonerà mai del tutto restandogli accanto anche dopo il grave incidente del 2006.
Nel 2006 cade dalle scale in casa sua. Batte la testa e viene ricoverato in ospedale, dove resta per ore sotto i ferri per un ematoma cerebrale. Dopo un coma durato quattro mesi si risveglia ma ha subito gravi danni neurologici e la perdita di parte delle sue capacità motorie, costringendolo sulla sedia a rotelle. Non può più muoversi né parlare come prima.
Al compimento dei 18 anni, la figlia, Ginevra, ne diviene tutrice. Oggi l’attore è ricoverato in una clinica specializzata a Roma dove vive la figlia che nel 2021, ospite di Mara Venier a Domenica In, ha parlato del padre. “Papà è stabile“, ha raccontato “è a Roma con me, dove io continuo gli studi. Io e lui riusciamo a capirci con gli occhi, con lo sguardo. Lui è sempre stato molto espressivo e ci capiamo. Mi riconosce, è contento quando vede me e quando vede la mamma“.