A conferma del gelo con Adriano Celentano, duro attacco di Teo Teocoli alla moglie de “Il Molleggiato”, Claudia Mori
Ospite del programma “Belve“, in onda su Rai 2, Teo Teocoli, nella relativa intervista one-to-one, non ha avuto peli sulla lingua. Intervistato dalla conduttrice Francesca Fagnani, il popolare attore, comico e imitatore (sono entrate nell’immaginario collettivo molte delle sue imitazioni/parodie proposte durante la sua lunga esperienza nel programma cult, condotto dalla Gialappa’s band, “Mai dire gol“) si è lanciato in alcune inaspettate dichiarazioni al veleno nei confronti di un mito vivente del mondo dello spettacolo, Adriano Celentano, e di sua moglie Claudia Mori.
Dopo un’amicizia lunga 40 anni tra Teo Teocoli e il “Il Molleggiato” è calato il gelo a causa di alcune divergenze di opinioni relative ad “Adrian”, serie fumettistica ideata dallo stesso Celentano che, annunciata come un evento televisivo, si è però rivelata un mezzo flop.
“Adriano mi chiama e mi fa: “Tu devi fare una cosa, devi fare me. Tu presenti lo spettacolo prima del cartone animato”. Questa cosa non piaceva a Mediaset. L’ho chiamato un paio di volte e non mi ha risposto. Da allora non ci siamo più sentiti“, ha rivelato Teo Teocoli.
Incalzato da Francesca Fagnani su un eventuale alterco anche con Claudia Mori, l’attore e comico milanese, ma di origini calabresi, non ha fatto sconti, come detto, neanche alla moglie del “Re degli ignoranti”: “Claudia Mori? Quella meglio lasciarla dove è. Claudia Mori… è la moglie di Adriano Celentano“.
Sollecitato dalla padrona di casa che gli ha chiesto “Cioè, vuol dire che la Mori non esiste senza Celentano?”, Teocoli ha rincarato la dose replicando seccamente e retoricamente “Cosa esisterebbe a fare?“.
Comunque, nell’intervista con la Fagnani il popolare attore, comico e imitatore ha aperto anche i cassetti della memoria parlando della sua infanzia vissuta in un clima familiare teso per colpa del rapporto molto difficile con il padre tanto da non aver partecipato ai funerali di quest’ultimo, una scelta di cui Teocoli non si è mai pentito e che, anzi, rivendica:
“Un pomeriggio venne un amico di mio padre. Quando tornai a casa, mio padre e il suo amico stavano ascoltando su un giradischi i discorsi di Mussolini. Lì pensai: ma mio padre è proprio un fascistone di me…a. Cominciò un conflitto duro, le sberle diventarono pugni per me e mia madre. E questa cosa è durata finché sono cresciuto, poi, dopo, l’ho appeso al muro. Ho fatto bene a non andare al suo funerale, mia mamma lavorava tutto il giorno, lui non faceva niente”.