Ecco chi è la donna della vita del “google vivente”, Massimo Cannoletta, il supercampione del game show “L’eredità”
E’ il campione per antonomasia del popolarissimo game show “L’eredità“: con la sua enciclopedica cultura, infatti, non solo è riuscito a mettersi in tasca quasi 300 mila euro ma è anche entrato nel cuore dei telespettatori che oggi, dopo la fine della sua avventura nel quiz condotto da Flavio Insinna, continuano a seguirlo nelle vesti di ospite fisso nel salotto di “Oggi è un altro giorno“, contenitore pomeridiano di Rai 1 condotto da Serena Bortone.
Stiamo ovviamente parlando di Massimo Cannoletta e chi altri sennò! Di lui sappiamo che, nato nel 1974 ad Acquarica, una cittadina in provincia di Lecce, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e che parla fluentemente quattro lingue. Prima di sbarcare nello studio de “L’eredità”, e diventare poi un personaggio televisivo, Massimo Cannoletta svolgeva la professione di divulgatore culturale a bordo delle navi da crociera: intratteneva i crocieristi raccontando loro la storia dei luoghi che avrebbero visitato nel corso della crociera.
Un lavoro, quello di divulgatore culturale a bordo delle navi da crociera, che ha permesso al futuro campione di fare per due volte il giro del mondo e conseguentemente di entrare in contatto con molte culture diverse dalla sua. Ma cosa sappiamo della sua sfera personale? Scopriamolo insieme.
Sulla vita privata di Massimo Cannoletta non sappiamo praticamente nulla e anche il suo profilo Instagram, dove vanta quasi 90 mila follower, non è di grande aiuto in tal senso: vi pubblica solo post aventi ad oggetto informazioni inerenti all’arte, alla musica, alla storia e alla scienza, le sue grandi passioni.
L’unica cosa certa è che non è sposato e non ha figli, quindi al momento è single anche se potrebbe avere una relazione che vuole legittimamente tenere celata ai media. Dopo essere stato campione in carica per almeno 2 mesi, per un totale di 51 puntate, e aver “risolto” per 21 volte la “ghigliottina” Massimo Cannoletta si è meritato il nomignolo di “google vivente“.