Multa da 100 euro per errata comunicazione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria: ecco quali sono le categorie che rischiano la sanzione
Anche la medicina è ormai entrata nell’era digitale: non solo la telechirurgia, ossia l’esecuzione anche di delicati interventi chirurgici da remoto mediante tecnologia robotica e strumentazioni telematiche, è una realtà ma anche la gestione del rapporto medico/paziente è sempre più dematerializzata grazie alla tessera sanitaria.
In un futuro molto prossimo, infatti, prenoteremo esami diagnostici, visite specialistiche così come acquisteremo farmaci senza l’impegnativa del medico di medicina generale o specialista ma proprio con la tessera sanitaria dal momento che quest’ultima non conterrà solo i nostri dati anagrafici ma sarà anche una sorta di nostra “cartella clinica” digitale.
Motivo per il quale in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria, come reso noto dall’Agenzia delle Entrate, si rischia l’irrogazione di una multa da 100 euro per ogni comunicazione non corretta o incompleta.
Tessera sanitaria, multa da 100 euro: ecco chi rischia la sanzione comunicata dall’Agenzia delle Entrate
Tale misura interesserà le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere, i Policlinici universitari, gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, i presidi di specialistica ambulatoriale, le farmacie pubbliche e private, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli iscritti all’Albo dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri e gli altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari.
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha precisato che la multa di 100 euro per “errore nell’invio dei dati” è irrogabile per ogni documento di spesa errato, omesso o tardivamente inviato nella sua singolarità dal momento che “una diversa lettura non consentirebbe, infatti, di ottenere l’effetto dissuasivo prospettato nella relazione illustrativa”.
Dunque, è di tutta evidenza come l’Agenzia delle Entrate, in vista dell’inoltro da parte dei contribuenti della dichiarazione dei redditi precompilata, abbia deciso di adottare la “tolleranza zero” nei confronti delle eventuali sviste, imprecisioni e errori al momento dell’invio dei dati della tessera sanitaria.
In particolare, alla luce di quanto detto sopra, i liberi professionisti dovranno verificare attentamente, prima della trasmissione della dichiarazione dei redditi, la correttezza e completezza dei dati contenuti in ogni documento se vogliono scongiurare il rischio di vedersi inflitta una multa da 100 euro.