Manca un mese al 25° anniversario della scomparsa di Lady Diana, morta a causa di un incidente stradale a Parigi il 31 agosto 1997. Molti pensano che la principessa triste si poteva salvare. Ecco perché
Non ci sono nuovi gossip della Royal Family che tengano: il ricordo di Lady Diana rimane sempre impresso e luminoso nel cuore degli inglesi e non solo. L’ex moglie di Carlo d’Inghilterra ha lasciato un vuoto enorme con la sua morte, modificando per sempre le dinamiche interne che riguardano i Windosor.
I fatti che ruotano intorno alla tragica morte di Lady Diana, non smettono di suscitare ancora adesso curiosità e stupore. Come il dettaglio che non passa inosservato e che fa intendere che la mamma del principe William e Harry poteva sicuramente salvarsi.
Il racconto sulla morte di Lady Diana non ha mai fine. Come ha dichiarato il medico Shepherd, al contrario dell’autista Henri Paul e di Dodi, che morirono sul colpo, la principessa dopo il brutale colpo, riusciva ancora a parlare, perché aveva solo una ferita al petto e qualche osso rotto.
A quanto pare è stata una ferita minuscola in una vena polmonare a scatenare il suo decesso, in quanto difficile da notare, quanto da riparare.
Lady Diana apparve subito, apparentemente, in buone condizioni e solo mentre veniva trasportata in ambulanza perse conoscenza. Quando i medici si accorsero del problema era ormai troppo tardi.
Shepherd ha così commentato l’accaduto: “La ferita di Diana è così rara che credo di non averla mai più vista durante la mia intera carriera”. Ma anche spiegato che se avesse indossato la cintura di sicurezza si sarebbe salvata dall’impatto mortale.
“Il monossido di carbonio che è stato trovato nell’autista è un vero mistero e, inoltre, non è chiaro perchè sono state rilevate tracce di una medicina che viene usata contro i vermi nell’intestino dei bambini. Suono tutto molto strano”, ha aggiunto il patologo forense.
Oggi Lady Diana è una sorta di eroina che tutto il mondo ricorda con affetto per la sua umiltà e per i suoi gesti altruisti verso i poveri.