Il bambino che abbiamo messo in copertina è un famoso truccatore, curatore d’ immagine e opinionista della televisione. Presto anche concorrente del Grande Fratello Vip.
La somiglianza c’è e si vede. Il bambino felice tra la mamma e il papà, che abbiamo messo in copertina, è Giovanni Ciacci. In questi ultimi giorni è esplosa la notizia che lo vede come concorrente della prossima stagione del Grande Fratello Vip.
Una nuova sfida per l’ex truccatore di Detto Fatto, che sicuramente affronterà con lo stile e l’ironia che lo contraddistingue.
Giovanni Ciacci rivela la sua malattia
Nato a Siena nel 1971, Giovanni Ciacci ha mosso i primi passi nel mondo della televisione grazie a Valeria Marini, alla quale curava l’immagine ai tempi de Il Bagaglino. Seguono altre vip e celebrities, anche internazionali, con cui Ciacci ha lavorato come registi e fotografi famosi, quali tra gli altri, Bigas Luna, Helmut Newton, Marco Glaviano e Giuseppe Patroni Griffi. Il 51enne toscano inoltre è anche il curatore d’immagine di Antonella Clerici, Francesca Neri e Caterina Balivo.
Dal salone di bellezza alla casa più spiata d’Italia. Dopo aver intrattenuto il pubblico nel piccolo schermo in programmi di successo con vivaci esternazioni, in salsa gossip sempre con un’attenzione alla moda, su questo o quell’altro Vip, Giovanni Ciacci ha deciso di mettersi a nudo, decidendo di varcare la famosa porta rossa.
Concorrente del Grande Fratello Vip
Una notizia che ha rallegrato i fan, ma che è arrivata con una confessione inaspettata. Ciacci infatti ha fatto sapere di essere sieropositivo.
“Per me non esiste un prima e un dopo la malattia — rivela il costumista a “Chi”—. Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita. Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è un enorme stigma sociale. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con chiarezza”.
Ciacci entra dunque nella casa del Grande Fratello Vip portando con sé un messaggio importante e delicato: “Oggi non dobbiamo curare l’Aids, dobbiamo curare l’ignoranza delle persone — aggiunge —, dobbiamo abbattere i pregiudizi che ancora vengono alzati contro chi è malato”