E’ allarme nei supermercati. A quanto pare un prodotto, molto amato dai consumatori, sarebbe a rischio. Gli italiani si stanno accaparrando gli ultimi pezzi per timore di rimanere senza nelle loro case ben prima del previsto. E se poi tale rischio si allarga a macchia d’olio anche per altri…
Gli italiani attoniti. Da qualche giorno a questa parte, quando vanno a fare la spesa, hanno iniziato a notare che un prodotto che sta loro molto a cuore e che consumano pressoché regolarmente è quasi assente sugli scaffali. Ma di che cosa si tratta?
Un nuovo prodotto sta per sparire dai supermercati
Da diversi mesi a questa parte abbiamo constatato il rincaro di molti prodotti, olio di semi in primis, che compriamo con una certa regolarità quando andiamo a fare la spesa.
Ma ora i consumatori sono seriamente preoccupati non per il fatto di un’ennesima alzata di prezzo, bensì per la mancanza sugli scaffali di un prodotto che amano molto consumare sia durante i pasti che nei momenti di relax nel corso della giornata.
E ora sono andati proprio in allarme nell’ appurare che- a quanto pare- a breve non lo troveranno praticamente quasi più. Ma di che cosa stiamo parlando?
A rischio l’acqua frizzante
Dell’acqua frizzante! Per la verità possiamo ancora trovare in alcuni supermercati le bottiglie e quelle effervescenti naturali e carbonate in impianti che producono la propria anidride carbonica. Per le altre- almeno per il momento – è previsto un darsi alla macchia!
Secondo i dati riportati da Repubblica, nella grande distribuzione l’ammanco è di mille miliardi di litri. «
“Stiamo affrontando un periodo critico e non sappiamo quando finirà”, ha dichiarato Samuele Pontisso, amministratore delegato del gruppo Goccia di Carnia.
Ma a quanto pare a farne le spese saranno anche altri prodotti…
Si mette male anche per la birra e le bibite gassate
Stiamo parlando della birra e delle bibite gassate. E questo capita per mancanza di CO2 che sta scarseggiando da diverso tempo per via del caro dei carburanti che sembra non darci ancora tregua. Ma a farne maggiormente le spese- dati alla mano- è stato l’impianto della Yara International di Ferrara. Che riforniva di anidride carbonica il 30% delle aziende d’Italia.
A tal proposito Pontillo ha svelato: “l mercato è in fibrillazione. Cerchiamo di accaparrarci CO2 in ogni modo e a qualsiasi prezzo“.
Ma così c’è il reale rischio che prezzi lievitino ancora di più, mettendo in ginocchio i consumatori, già provati da tutti gli altri numerosi rincari nel settore non solo prettamente alimentare.