Non si placano le polemiche scaturite dagli ultimi avvenimenti accaduti all’interno della casa del Grande Fratello Vip. Il caso Marco Bellavia ha sconvolto molte persone e adesso arriva anche la denuncia da parte di Codacons.
Il Grande Fratello Vip è stato travolto dal polverone mediatico per i fatti avvenuti all’interno della casa, nei confronti di Marco Bellavia. L’ex conduttore di Bim Bum Bam è strato travolto da un malessere psicologico e ha chiesto aiuto ai suoi compagni di avventura, i quali però gli hanno girato le spalle.
Si è parlato di veri e propri atti di bullismo e nonostante c’è chi ha anche pagato per questo, come Ginevra Lamborghini- immediatamente squalificata per una frase infelice detta nei confronti del concorrente e Giovanni Ciacci sbattuto fuori dopo un televoto flash – c’è chi vuole andare a fondo alla questione.
Il Codacons contro Mediaset
Il Codacons si scaglia contro il Grande Fratello Vip. L’associazione dei consumatori ha preso di mira il caso di Marco Bellavia, bullizzato dagli altri concorrenti nella casa più spiata d’Italia e procede con un esposto contro gli autori, presentato alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Il Codacons sottolinea i gravi episodi, altamente diseducativi, specialmente per i più giovani, che Mediaset ha messo davanti a milioni di telespettatori.
Le ragioni dell’Associazione dei consumatori
“Nonostante quanto accaduto, né gli autori del programma né i vertici dell’azienda hanno saputo adottare misure adeguate, lanciando un messaggio errato e pericoloso ai telespettatori, che a migliaia si sono rivolti al Codacons chiedendo di intervenire sul caso.” Si legge nel documento dell’associazione. Che prosegue con le seguenti parole:
“Alla luce di quanto accaduto, presentiamo oggi un esposto alla Procura di Roma chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile fattispecie di violenza privata, accertando le responsabilità del concorrenti del GfVip e, per concorso, degli autori, del conduttore Alfonso Signorini e dei vertici Mediaset. L’art. 610 del codice penale stabilisce infatti che “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni”, reato che potrebbe configurarsi negli atti di bullismo commessi nel corso della trasmissione – spiega il Codacons. L’associazione chiede inoltre di adottare provvedimenti e sanzioni contro Mediaset per la possibile violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi.