Vi ricordate com’era l’affascinante giornalista tv Lilli Gruber all’inizio della sua carriera? Davvero irriconoscibile.
Lilli Gruber è una delle giornaliste tv più acclamate e famose, spesso al centro del dibattito pubblico per via del suo carattere molto forte e autorevole con il quale riesce a tenere testa a tutti i suoi ospiti spesso agguerritissimi nello studio di Otto e mezzo.
Cresciuta tra Bolzano e il Sudtirolo, la Gruber ha fatto il suo debutto in tv negli anni ottanta nel TGR del Trentino-Alto Adige. Qui ha messo subito in mostra la sua scioltezza di fronte alla macchina da presa ed è quindi passata prima al Tg2 e poi al Tg1 nel 1990, arrivando a condurre il prestigioso telegiornale della sera. Di recente Striscia la Notizia ha reso pubblico un video che la ritrae proprio in quegli anni. E vi lascerà senza fiato!
Nel video riproposto da Striscia la Notizia, Lilli appare davvero irriconoscibile. Chiaramente all’epoca era molto giovane e l’unica cosa che è rimasta invariata nel tempo è la sua folta chioma rosso fuoco, che ancora oggi è il suo tratto distintivo.
Sono tanti gli eventi a cui la Gruber ha preso parte nel corso della sua pluriennale carriera giornalistica. Come inviata del Tg, Lilli ha anche seguito da vicino l’abbattimento del muro di Berlino. Tutti ricorderanno il significativo momento in cui lei stessa ha dato una picconata al muro quel fatidico giorno del 1989. Lilli ha poi seguito con passione il conflitto iracheno, recandosi più volte sul posto e dando prova di grande coraggio oltre che di grande intelligenza e perspicacia.
La sua carriera di giornalista si è poi interrotta per qualche anno dopo l’elezione al Parlamento Europeo nel 2004. Successivamente, però, la Gruber è tornata ad occuparsi della sua passione, il giornalismo, e dal 2088 conduce con successo Otto e mezzo, il celebre talk show politico in onda su La7.
Lilli non ha mai avuto figli, ma non rimpiange affatto la maternità. “Io non ho fatto figli per una scelta precisa. Sarei dovuta essere un’altra persona da quella che sono. Non era un questione di impegno o di tentativi, ma di scelte e priorità: i figli bisogna innanzi tutto volerli”.