Tante novità per clienti e correntisti, la società pronta ad accelerare su uno dei progetti più importanti degli ultimi anni.
È stato niente meno che il co-direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, a parlare diffusamente del Progetto Polis. L’intenzione è quella di portare a termine tutte le iniziative in fase di sviluppo entro la fine dell’anno. A breve saranno tantissimi i cambiamenti sia per i correntisti che per i clienti ma anche per il cittadino qualunque.
La rivoluzione infatti coinvolgerà più o meno tutti, pensata soprattutto per rafforzare l’unione tra due sfere che stanno molto a cuore della società ovvero “il business” e “il supporto al sistema Paese”. E non preoccupatevi, non verranno creati nuovi ostacoli, anzi l’operazione è atta proprio a semplificare le attività che finora erano ‘rimaste indietro’ rispetto al piano di avanzamento e di progresso.
Poste Italiane, a breve cambia tutto: l’ufficio postale diventa punto di riferimento
Mettere l’ufficio postale al centro del villaggio. Era doveroso scomodare il proverbio francese per descrivere il programma rivoluzionario di Poste Italiane. Il Progetto Polis promette di cambiare radicalmente l’esistenza dei cittadini grazie ad alcuni interventi mirati. Il focus della manovra sono state in particolare le piccole e medie comunità. Che in futuro potranno considerare finalmente gli sportelli come punti di riferimento assoluti.
A parlarne è Giuseppe Lasco durante un’intervista rilasciata al TGPoste, il condirettore generale della società ha voluto presentare l’operazione descrivendola così: “È l’immagine più bella che possiamo presentare“. Tra le novità la possibilità per i cittadini dei piccoli Comuni di ritirare il Passaporto e la Carta d’Identità direttamente presso gli uffici postali.
“Al momento stiamo già erogando servizi dell’Inps, certificati anagrafici e giudiziari. A partire da dicembre anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto, mentre da febbraio rilasceremo le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate”, ha aggiunto Lasco.
E non è finita qui perché il progetto che è stato presentato a gennaio – di fronte alle massime cariche dello Stato – metterà a disposizione circa 250 siti per promuovere il coworking, l’idea è quella di creare una fitta rete a livello nazionale: “Questi spazi non saranno solo nelle grandi città dove i player del settore sono già presenti ma soprattutto nelle realtà medio-piccole, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Paese”.