Il 2024 vedrà l’abolizione del reddito di cittadinanza, ma tra i tanti sostegni disponibili, emerge il Reddito per il cibo.
Nato nel 2023 in via sperimentale, sarà rinnovato anche nel 2024. Il reddito alimentare non è altro che una misura a sostegno dei cittadini in difficoltà, che racchiude un doppio scopo: sia quello di distribuire generi alimentari in maniera gratuita, ma anche di utilizzare in maniera efficiente prodotti che, per legge, andrebbero gettati. I prodotti invenduti dai negozi della distribuzione alimentare saranno dunque destinati a coloro che li richiedono. Il decreto attuativo della misura, firmato dal Ministero del Lavoro, è stato pubblicato nel corso del 2023 e sarà valido in via sperimentale per la durata di 3 anni.
Il 2024 sarà un anno di forti dubbi per coloro che fino ad oggi usufruivano del RCD. Questa misura, insieme all’assegno di inclusione e la carta acquisti, funge da tampone per coloro che si trovano a fare i conti con una condizione economica difficoltosa. I soggetti spettanti, potranno ricevere pacchi alimentari con al suo interno prodotti invenduti dai negozi della grande distribuzione organizzata e dei negozi aderenti. Si stima che questa misura porterà a ridurre lo spreco di 230.000 tonnellate di cibo invenduto. Il Parlamento, per questa iniziativa, ha stanziato 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi a partire dal 2024.
Reddito alimentare 2023/2024: come richiedere il sostegno e i requisiti
Sebbene possa creare un po’ di confusione, il reddito alimentare non è in alcun modo da confondere con la misura ‘Dedicata a te’. Questi due sostegni, seppur con il medesimo obiettivo, hanno due funzioni distinte. Il reddito alimentare, infatti, è destinato ai cittadini che si trovano in condizioni di povertà assoluta. I soggetti spettanti saranno individuati negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali della distribuzione del programma FEAD. Dopodiché, saranno segnalati dai servizi sociali territoriali o da altre organizzazione del terzo settore che operano sul territorio.
Entrando nello specifico, le persone in questione riceveranno gratis i pacchi alimentari realizzati con prodotti invenduti, utilizzabili, ma non più adatti al commercio. Gli alimenti verranno donati dagli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa. La misura sarà attivata nei Capoluoghi delle città metropolitane, individuati a seguito di intesa in Conferenza. I beneficiari sono tenuti a prenotare il proprio pacco alimentare attraverso l’app, a condizione che non rientrino nella categoria delle persone fragili e pensionati; in quel caso, la consegna avverrà a domicilio.