Stagione fredda alle porte, ma occhio all’accensione di caminetti e stufe in casa: si rischiano sanzioni salate.
L’inverno è alle porte, le temperature calano e molti già sognano di accendere la stufa o il caminetto. Tuttavia in pochi sanno che può essere un “reato”. L’odore di certi materiali e la polverina che rilasciano, anche se non si vedono a occhio nudo, possono costituire motivo di denuncia. Ovviamente, tutto dipende da quello che si fa ardere e dalle emissioni che ciò produce.
L’uso di caminetti e stufe a biomassa ha subìto negli ultimi anni importanti restrizioni in alcune Regioni, dove l’accensione è limitata ed è possibile utilizzare solo dispositivi di ultima generazione. Dotati di specifiche certificazioni e alimentati con combustibile certificato. Anche laddove questi generatori di calore possano essere utilizzati, occorre stare ben attenti a ciò che si brucia, perfino alla qualità della legna, per non incorrere in un reato grave.
Caminetto in casa spesso è reato: ecco quando
Amato da molti per l’atmosfera accogliente che sa regalare agli ambienti, il caminetto è stato oggetto di un forte ridimensionamento negli ultimi tempi. E in alcuni casi la sua accensione può costituire un reato. L’attenzione per l’ambiente entra in contrasto con la necessità di scaldare gli ambienti domestici. In Italia c’è particolare attenzione alla normativa per la qualità dell’aria.
La più severa, tra le Regioni che la applicato è la Lombardia, dove chi accende il camino o la stufa in inverno rischia fino a 5.000 euro di multa. Le altre Regioni, dove l’inquinamento da emissioni di CO2 è punito, sono: Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. In questi territori è vietato utilizzare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle.
Anche nelle Regioni dove non vige tale normativa, è chiaro che il caminetto in casa può essere acceso per riscaldare l’ambiente o per creare un’atmosfera calda e accogliente, ma non può essere un sistema per liberarsi di rifiuti. Il Codice penale prevede il reato di getto pericoloso di cose per “chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti”. Tale reato viene punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a 206 euro.
La Cassazione ha più volte ribadito la responsabilità di chi immette nell’aria fumi e gas maleodoranti contribuendo all’inquinamento. E provocando talvolta dei malesseri o delle malattie vere e proprie. Chi desidera accendere il camino di casa deve sincerarsi di bruciare solo legna e sostanze ammesse e che non arrechino danni e disturbo all’ambiente e ai vicini.